I nostri sei punti cardinali

26 Settembre 2023

 

 

Quando inizia un nuovo anno c’è sempre bisogno di un momento per fermarsi e pensare. Noi non amiamo il pilota automatico. Alle volte, lo ammettiamo, è necessario per sopravvivere, ma non possiamo pensare di ingranare la marcia e restare agli stessi giri per tutto il viaggio. Perchè lavorare con le persone richiede attenzione, ogni tanto devi scalare, fermarti, poi c’è un incidente, poi stai in coda, alle volte esci di strada, altre volte la strada è così scorrevole che ti pare tutto così semplice!

 

Nel tempo abbiamo imparato che fermarsi è necessario e, quando lo facciamo, riorganizziamo il nostro viaggio: è come se ristabilissimo le tappe, i piani b in caso di inconvenienti. È come se ridisegnassimo la nostra mappa alla luce di alcuni punti cardinali, per noi non sono solo quattro, ma sei, e oggi vogliamo condividerli con te così da offrirti uno spunto per i tuoi momenti di “ripartenza”.

 

  • STUDIO

Non ci fermiamo mai nello studio, siamo in continua formazione, sì, anche se siamo noi delle formatrici, ma non importa. Come possiamo pensare di portare punti di vista coerenti e utili se noi in primis ci fermiamo?
Come possiamo pensare di “bastare a noi stesse”, senza nuovi stimoli, senza punti di vista diversi che mettono in discussione il nostro e che ci fanno accendere il cervello e ragionare?

E poi, diciamocelo, il mondo del quale ci occupiamo è talmente grande che non basta una vita per conoscere tutto: musica, relazione, essere umano, apprendimento, didattica, pedagogia, psicologia, musicoterapia… Mettici anche delle discipline che (apparentemente) non c’entrano nulla con il nostro lavoro, ma che in realtà lo arricchiscono un sacco.
In conclusione: STUDIAMO SEMPRE!

 

  • PROGETTAZIONE

Progettare per noi è essenziale: da brave vergine e capricorno ci occupiamo di programmare con efficacia tutte le nostre azioni (che siano educative, quotidiane, logistiche…!).

Questo non è sinonimo di rigidità ma di grande organizzazione e, quando siamo organizzate, lavoriamo meglio su più fronti: risparmiamo tempo, siamo più efficaci, riusciamo ad essere coerenti con i bisogni di chi è di fronte a noi e, non cosa da poco, siamo più tranquille anche noi.

 

  • CREATIVITÀ

Ogni settimana ci ritagliamo due ore per creare, in particolare per comporre. Anche qui il pilota automatico rischia di incancrenirci il cervello: non possiamo fare sempre le stesse cose, abbiamo bisogno di inventare! E poi vuoi mettere la meraviglia di proporre ai bambini qualcosa che hai creato tu? Loro se ne accorgono, quando porti loro qualcosa di autenticamente tuo, è come se donassimo loro un pezzettino di noi e questo, secondo il nostro punto di vista, non ha prezzo.

 

  • RELAZIONE

Tutto ciò che consideriamo educazione musicale sta dentro ad un contenitore più grande, un contenitore tanto grande quanto importante per chi nel proprio lavoro ha a che fare con le persone: la RELAZIONE. Per noi fare musica significa entrare in relazione con la persona attraverso la musica: le nozioni e la tecnica ci sono, ma non sono scollate dalla comunicazione, dal contatto e da tutto ciò che noi chiamiamo “ascolto” della persona. La musica è un canale di comunicazione, un linguaggio non verbale che ci può aiutare nella relazione e, in gruppo, può diventare una risorsa impareggiabile.

La musica sta dentro alla relazione ed ecco che per fare un buon lavoro in classe ci servono, oltre alle competenze musicali, anche quelle relazionali. Questo è proprio il senso di questo punto cardinale, la relazione: esplorare il linguaggio della musica in una prospettiva più ampia, quella relazionale, fatta di ascolto, osservazione, empatia e cura dell’altro.

 

  • ASCOLTO ED OSSERVAZIONE

L’ascolto e l’osservazione sono due elementi fondanti del nostro lavoro e si rivolgono in due direzioni differenti: all’altro e noi stesse.
Ascoltare ed osservare l’altro significa cogliere tutti i comportamenti e le risposte dei bambini. Per farlo sono necessari un occhio ed un orecchio ben allenati, uniti ad una buona dose di empatia ed attenzione all’altro. Molto spesso dietro ad un comportamento manifesto “apparentemente insignificante” si nasconde un mondo di risposte!
Ascoltare ed osservare noi stesse significa invece darci spazio e cura: fare questo ci permette di capire perché una determinata situazione ci mette in difficoltà, quali corde scoperte vengono toccate in noi e ci consente di fermarci ad osservare la nostra persona e… Crescere!

 

  • SUPERVISIONE

Non possiamo fare tutto da sole. Cos’è la supervisione? Ragioniamo sul senso di questa parola:
VISIONE: osserviamo, guardiamo, ascoltiamo e ci immergiamo in un’esperienza, guardandola da nuovi punti di vista.
SUPER: gli occhi che osservano sono esterni alla nostra esperienza e, alle volte, c’è proprio bisogno di un altro paio di occhiali, diverso dal nostro!
La nostra fortuna è di essere in due e cerchiamo sempre di trovare il modo di farci supervisione a vicenda, quando però siamo entrambe “infognate” nella stessa stessa situazione chiediamo aiuto fuori da noi.

 

Come li vedi questi sei punti cardinali? Li ritrovi nel tuo percorso? Potrebbero essere utili per organizzare il viaggio del tuo nuovo anno scolastico?

Buon lavoro!

 

PraticaMenteMusica

PraticaMenteMusica

Siamo Alessia e Cristina e a PraticaMenteMusica incontriamo le persone attraverso il linguaggio musicale. Quando abbiamo creato PraticaMenteMusica, abbiamo pensato ad una scuola diversa dalle altre, uno spazio in cui è possibile evolvere personalmente attraverso la musica. Leggi di più

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