L’universo sonoro nella vita prenatale

18 Luglio 2023

 

Il neonato è un essere che cresce e si sviluppa grazie alla sua continua ricerca di stimolazioni e all’esplorazione dell’ambiente in cui vive. Questo avviene grazie all’ esperienza interattiva con il mondo a partire dalla nascita, ma soprattutto per mezzo delle esperienze che lo accompagnano nel periodo prenatale.

Esiste una continuità tra l’ esperienza intrauterina e quella post-natale e per questo si parla non solo di un neonato competente ma anche di un feto competente. Il feto possiede competenze percettive molto affinate che si sviluppano e si evolvono progressivamente, ma fino a non molti anni fa le sue capacità erano sconosciute: si credeva infatti che il bambino alla nascita fosse una “tabula rasa”, senza coscienza né conoscenza e che le basilari capacità cognitive venissero gradualmente a crearsi nel corso dello sviluppo.

Il feto possiede invece già delle competenze, delle preferenze e delle conoscenze: sperimenta, sente e percepisce già in un’epoca molto precoce della gravidanza, anche se il suo sentire non è identico a quello di un adulto.

 

Da cos’è costituito l’ambiente sonoro in cui vive il feto?

 

Il mondo del bambino, prima della nascita, è la madre. Il grembo materno è la prima orchestra che vibra, ritma e pulsa di timbri sonori e voci, dai quale nasce la più ancestrale memoria sonora. È il primo spazio sonoro, il primo ambiente musicale in cui si ascolta e si apprende.

Questo “mosaico” ritmico-sonoro che permea l’ambiente intrauterino è composto dai suoni provenienti dal corpo materno: il battito cardiaco, assieme ai movimenti della peristalsi e del sistema vascolare, costituiscono il tessuto sonoro di fondo. Poi ci sono i suoni esterni che raggiungono la cavità uterina dopo essere stati filtrati dalla parete addominale.

La stimolazione sonora è totalizzante, arriva ad ogni parte del corpo del bambino fin dal concepimento. I primi sistemi sensoriali sono legati alla percezione fisica del suono: il suono arriva inizialmente come una vibrazione al feto, che sente innanzitutto con la pelle (il primo organo a svilupparsi). Sarà dal quinto mese che il feto comincerà a sentire suoni e rumori tramite l’apparato uditivo (che completa il suo sviluppo nel sesto mese di gravidanza).

Se pensiamo alla voce della mamma, ad esempio, questa arriva in utero non soltanto attraverso la via aerea, come le altre voci, ma anche attraverso la conduzione ossea interna. Dev’essere un’ esperienza a tutto tondo, un vortice di suono e movimento che contiene il bambino nel suo ambiente confortevole.

 

Avere consapevolezza dell’importanza del mondo sonoro in gravidanza ci permette innanzitutto di considerare la musica come una risorsa per la famiglia: la musica ci permette di costruire un dialogo sonoro con il proprio bambino già prima della nascita per poi coltivare l’esperienza nella fase post-natale.

La musica lascia traccia, una memoria prenatale inconscia che ognuno di noi possiede e che è presente in tutte le culture.

 

Nella cultura Gitana l’usanza di parlare i bambini quando sono nel ventre della madre è molto diffusa ed è soprattutto il padre ad occuparsene. Durante tutta la gravidanza, il gitano parlerà al suo piccolo nel ventre della sua compagna, canterà, suonerà la musica. Dal momento della sua venuta al mondo il bambino riconosce la voce di suo padre che lo calma e lo addormenta. Queste sonorità uterine vengono chiamate dai Rom la musica dei Re, la musica degli Dei. Sapendo che i bambini ne conserveranno memoria per tutta la vita, gli adulti cercano di riprodurla per calmare i neonati quando questi piangono, battendo con il dito a ritmo binario su una superficie rigida. Per rendere questa pulsazione più vicina a quella che i bambini hanno sentito nel ventre materno, i Rom soffocano il ticchettio con un cappello rendendo così il suono ovattato. In effetti questo ritmo rasserena magicamente i neonati.

(E. Grande, Il suono della vita. Breve viaggio nel mondo sonoro del bambino prima della nascita, in R. Coluzzi, Musica e Gravidanza, Il Minotauro, Roma 2004)

 

PraticaMenteMusica

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